PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E ORGANISMI PARTECIPATI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Consulenza alle Amministrazioni ed Enti pubblici ed alle Società loro partecipate, sulle materie fiscali, amministrativo-contabili, societarie, giuridiche e della revisione legale.In particolare, i servizi che siamo in grado di offrire sono i seguenti:
1) Assistenza e consulenza amministrativo-contabile, giuridica, societaria e fiscale:Predisposizione degli schemi di Deliberazioni del Consiglio di amministrazione, Determinazioni dell’Organo amministrativo, schemi di Deliberazione Assemblee dei soci.Assistenza e consulenza telefonica, anche con risposte a quesiti per iscritto e visite periodiche presso gli Uffici del Comune e/o della Società, per la soluzione delle problematiche afferenti gli aspetti giuridici, contrattualistici, amministrativo-contabili, societari e fiscali.Supervisione al rispetto degli adempimenti della legislazione pubblicistica speciale applicata alle Società pubbliche (Trasparenza, Anticorruzione, ecc.);Assistenza alle attività di analisi e di individuazione e di implementazione delle azioni correttive ed integrative necessarie alla compliance rispetto agli adempimenti richiesti dal Dlgs. n. 175/16 (“Testo unico delle Società a partecipazione pubblica”), sia a carico delle Società che degli enti proprietari.
2) Intervento di assistenza ed affiancamento per il puntuale adeguamento alla disciplina dell’Anticorruzione
L’avvento del nuovo sistema dei controlli introdotto dal Dl. n. 174/12, che ricomprende nel suo perimetro tutte le articolazioni del “Gruppo pubblico locale”, ha determinato un processo evolutivo continuo dei modelli organizzativi e di governante per la gestione dei “servizi pubblici locali” e delle attività strumentali. Questo processo, tuttora in atto, ha radicalmente innovato i rapporti e il sistema delle relazioni tra Ente Locale e soggetti gestori, secondo un sempre maggior fabbisogno di accountability.
In particolare, il recente Dlgs. n. 175/16 (“Tusp”), contiene un corpus di norme atte a rafforzare l’obbligo di controllo da parte degli Enti delle proprie partecipate, nonché la necessità per le Società pubbliche di adottare validi strumenti di governo tali da garantire un più efficace controllo interno e specifici programmi per la valutazione del rischio aziendale contenenti specifici indicatori di una eventuale crisi aziendale.
Il ruolo degli Enti Locali infatti ha subìto un profondo cambiamento nei rapporti con i gestori dei servizi, trasformandosi da erogatori a soggetti regolatori pur mantenendo la titolarità degli stessi.
Nel quadro vincolistico e adempimentale delineato a livello normativo ed interpretativo che vede l’estensione dell’ambito soggettivo di applicazione di molte norme speciali di derivazione pubblicistica alle società a partecipazione pubblica locale, si colloca anche la normativa introdotta dal Legislatore per ridurre i rischi di commissione di reati all’interno del perimetro della “P.A. allargata”.
La disciplina dell’Anticorruzione è stata introdotta dalla Legge n. 190/12 – successivamente modificata con il Dlgs. n. 97/16 – ed attuata con i Decreti sulla “Trasparenza” (Dlgs. n. 33/13 come modificata dal Dlgs. n. 97/16), sulla “Incompatibilità-inconferibilità” (Dlgs. n. 39/13) ed infine con il “Piano annuale Anticorruzione” approvato dall’Anac con la Delibera n. 831/2016, che contiene indicazioni ulteriori relative agli adempimenti ed ai comportamenti che devono adottare le Società e gli altri soggetti ex art. 2-bis del Dlgs. n. 33/13 per adeguare la propria organizzazione e attività alle norme Anticorruzione. L’articolato intervento legislativo, nel suo complesso, si muove nella direzione di rafforzare l’efficacia e l’effettività delle misure di contrasto al fenomeno corruttivo coinvolgendo nel suo ambito soggettivo anche le Società a partecipazione pubblica locale.
Si tratta di adempimenti che nel loro complesso vanno ad ampliare la già ampia portata delle norme speciali di “derivazione pubblicistica” a cui queste ultime devono conformarsi.
3) Intervento per attivazione servizio di monitoraggio del rischio finanziario ex art. 14 del Dlgs. n. 175/16 in occasione della predisposizione del bilancio di esercizio
Negli ultimi anni si è assistito ad un processo evolutivo continuo dei modelli organizzativi per la gestione dei servizi pubblici locali e delle attività strumentali. Questo processo, tuttora in atto, ha radicalmente innovato i rapporti istituzionali tra Ente Locale e soggetti gestori.
Il ruolo degli Enti Locali, infatti, ha subìto un profondo cambiamento, trasformandosi da erogatori a soggetti regolatori con i gestori dei servizi, mantenendo la titolarità degli stessi. In molti casi, i Comuni hanno affidato la gestione di servizi pubblici locali e strumentali a Società partecipate e ad altri soggetti cosiddetti “paralleli” (Aziende speciali, Istituzioni comunali, Fondazioni, ecc.).
Gli Enti Locali, rispetto alla gestione esternalizzata, si trovano oggi ad affrontare una normativa molto articolata, oggetto di continui mutamenti che a seguito dell’espressione della volontà referendaria e con l’entrata in vigore del Dl. n. 179/12 e della Legge n. 147/13 (“Legge di stabilità 2014”) ha di fatto – pur con deroghe e qualche contraddizione – reso non più eccezionale e quindi di nuovo attuale il ricorso allo strumento societario e al modello dell’Azienda speciale purchè in regime di “in house providing” e quindi di “controllo analogo”.
Nel corso del tempo ed in parallelo con l’evoluzione del fenomeno delle esternalizzazioni, il Parlamento ha approvato una serie di disposizioni che hanno modificato – accentuandola – la componente speciale della disciplina degli Organismi “paralleli”, che si aggiunge a quella generale applicabile alle Società commerciali e contenuta, nel suo nucleo essenziale, nel Codice civile.
Si tratta di vincoli correlati alla derivazione o dipendenza finanziaria pubblica degli Organismi “paralleli”, che attengono anche al profilo “funzionale” e ricadono quindi nella loro sfera di competenza impattando direttamente sulla loro gestione e organizzazione.
Gli Organismi “paralleli” devono pertanto adeguarsi ad un quadro di adempimenti sempre più complesso e talvolta anche difficilmente conciliabile con lo strumento societario che richiede personale, investimenti in competenze e crescita professionale, superiori alle proprie capacità dimensionali spesso di piccola-media impresa.
Ci riferiamo, in particolare, alle disposizioni che allo stato attuale condizionano maggiormente la capacità di agire di suddetti Organismi e che riguardano:
– le modalità, procedure e criteri di assunzione del personale;
– i vincoli assunzionali e le dinamiche di spesa del personale;
– l’acquisto di beni e servizi e l’affidamento lavori;
– il conferimento di incarichi e consulenze;
– le spese di pubblicità, sponsorizzazioni e rappresentanza;
– la gestione fiscale dei rapporti contrattuali, giuridici, contabili ed economico-finanziari tra Ente Locale e Società/Azienda partecipata;
– la determinazione del numero e dei compensi agli Amministratori;
– l’incompatibilità e l’inconferibilità alla nomina di Amministratore pubblico;
– la trasparenza amministrativa;
– la tracciabilità dei flussi finanziari;
– il Patto di stabilità interno ed ora il “pareggio di bilancio”;
– la gestione di flussi informativi tra Società ed Enti Locali soci in chiave “control governance” conforme alla nuova disciplina dei controlli ex Dl. n. 174/12;
– l’armonizzazione dei sistemi contabili ed il processo di redazione del bilancio consolidato (il cosiddetto “Gruppo pubblico locale” e “Gruppo Amministrazione pubblica”);
– la compliance agli adempimenti richiesti dal “Testo unico sulle Società a partecipazione pubblica” (Dlgs. n. 175/16).
– Assistenza alla presentazione in Assemblea dei soci della “Relazione del governo societario” ex art. 6, comma 4, del “Testo unico sulle Società a partecipazione pubblica”.